Tanti terreni, tante rese diverse che rischiano di distrarre forse la nostra attenzione dal seme gettato e dal seminatore che con dedizione e passione sparge la semente. Siamo portati a concentrarci sul raccolto, ma questo rischia di non farci cogliere il valore e la preziosità del seme.
Come il seme, così la Parola ha un suo valore, una sua identità. Ogni parola ha una sua specificità, un suo spessore e solo quando scopriamo il valore delle parole, ci prendiamo del tempo per ascoltarle veramente. Solo se sappiamo ascoltare permettiamo che le parole entrino davvero nella nostra vita e la trasformino.
Ascoltare la Parola, significa imparare a sapere veramente ascoltare, dare spazio alla Parola, perché essa entri davvero in noi. Solo se sentiamo il valore della Parola, avremo voglia di prenderci tutto il tempo necessario e possibile per fare silenzio e far sì che la Parola risuonando nel silenzio si riveli a noi in tutta la sua profondità e così portare vita e frutti nuovi, radicandosi in noi.
Per amare, per portare frutto, dobbiamo allora imparare ad ascoltare. Solo così crescerà in noi il desiderio di lasciarci trasformare dalla Parola e diventare terreno fertile. Custodire è comprendere che la Parola è preziosa e dunque desiderare darle spazio perché possa portare frutto, perché possa moltiplicare la vita.
Chiara Selvatici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato