Il giudizio di Dio profuma di misericordia
Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Questa pagina del vangelo ci mette in guardia dal modo col quale vediamo la realtà e giudichiamo le persone. Davanti a Gesù ci sono due personaggi: il fariseo, uomo religioso e cortese, e una donna peccatrice pubblica. Il primo invita Gesù a casa sua e gli offre da mangiare, invece la donna senza essere invitata, osa entrare in affettuosa intimità con Gesù e gli offre un profumo prezioso.
Colpisce la durezza del giudizio del fariseo sulla donna e su Gesù, reo di lasciarsi toccare da una peccatrice. Il fariseo, che trattiene ipocritamente nel cuore il suo giudizio, stigmatizza l’atteggiamento di Gesù e lo pone sullo stesso banco degli imputati insieme alla peccatrice, pentendosi di averlo fatto entrare a casa sua. È bastato poco per tramutare la gioia in sdegno, la gentilezza in giudizio critico, la benevolenza in condanna. Gesù non si arrabbia contro il fariseo perché effettivamente Lui si sente più vicino a quella donna che per amore fa cose “pazzesche” piuttosto che in sintonia con lui, religioso e gentile in apparenza ma duro nel cuore.
Tuttavia, Gesù, che conosce il cuore e la sincerità di ciascuno, coglie l’occasione per offrire un insegnamento e con la parabola invita il fariseo esprimere un giudizio immedesimandosi in uno o nell’altro debitore. Il fariseo è un buon uomo ma lui stesso vittima del pregiudizio che alimenta la diffidenza e frena gli slanci d’amore. Gesù insegna a valutare la realtà non partendo dal pregiudizio ma riconoscendo il bene che si compie.
Gesù mette sullo stesso piano sia il fariseo che gli ha offerto il pranzo sia la donna che gli ha donato la sua intimità. Tuttavia, la donna è colei che tra i due più assomiglia a Gesù, o meglio, è quella che più si è lasciata amare e trasformare dall’amore.
Il di più che fa la differenza è la misura della misericordia accolta come dono. Il fariseo ha onorato Gesù condividendo il pasto, la donna con i suoi gesti ha dato il vero significato a quel convito. Infatti, la donna anticipa con quei segni lo scandalo della croce nel quale il giudizio di Dio profuma di misericordia.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]