don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2020

Nel dolore ricorriamo a te, o Madre dell’Amore

Beata Vergine Maria Addolorata

«Stava presso la croce di Gesù sua madre». Accanto a Gesù innalzato sulla croce ci sono le donne, segno della originaria dimensione femminile della Chiesa, in maniera particolare del suo aspetto sponsale e materno. Non è una presenza accessoria o passiva ma indispensabile come lo è la cura amorevole di madre per il proprio figlio. Maria, e con lei le altre donne, nel disorientamento si aggrappano al legno della croce e si uniscono intimamente alla passione di Gesù affinché non siano travolte dalla disperazione e il loro dolore, come quello di Cristo, sia fecondo. Il Golgota è il talamo nuziale nel quale avviene quello che s. Paolo chiama il «Mistero grande»: «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a sé stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5, 25-27).

Non c’è amore senza dolore, ma il dolore di Dio rende eterno l’amore per l’uomo. Sulla croce a Gesù non viene tolta la vita ma il Padre gli offre la sposa, fratelli e sorelle nella fede, a cui donarla. «Dal ciò che patì (Gesù Cristo, pur essendo Figlio) ha imparato l’obbedienza» cioè ha fatto della sua vita un dono d’amore. Come Maria anche noi siamo chiamati nel dolore a lasciarci amare da Gesù accogliendo dalle braccia della croce il suo corpo ed essere inondati dallo Spirito Santo effuso dalla sua bocca e sgorgato dal suo costato aperto. Nel dolore di Maria, trafitta dalla spada della parola della Croce, ogni figlio riconosce anche il suo amore ferito. Con lei anche noi stiamo ai piedi della croce per essere purificati nell’intimo dal dolore dell’orgoglio ferito che ci fa gridare vendetta e ribellare. Dalla croce, insostituibile cattedra della vita, impariamo l’arte della relazione. Quando tutto ci suggerirebbe di fuggire dalla croce, Gesù e Maria ci accompagnano nella scelta di rimanere saldi nella fiducia nell’amore di Dio e rinnovare l’adesione alla Sua volontà. 

Come l’Agnello di Dio è ritto sulla croce come seduto sul trono regale, anche Maria presso la croce è Agnella che sta in piedi, salda nella fede, baluardo e sostegno per la speranza di tutti i suoi figli. Come Gesù non si vergogna di chiamarci fratelli, ma per noi offre la sua vita, così Maria è sempre pronta a rivolgere i suoi occhi verso di noi suoi figli che ricorriamo a lei per essere aiutati a rimanere fedeli allo Sposo, obbedienti al Padre e amorevoli verso i nostri fratelli.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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