L’improvviso invecchiamento della popolazione negli ultimi decenni ha colto impreparata non solo la società civile, ma anche la Chiesa, che non ha mai proposto una spiritualità specifica per gli anziani, anche perché Gesù, suo Maestro e modello, non ha avuto il dono della vecchiaia. Papa Francesco ha detto che occorre quindi “inventarsi la vecchiaia”, che “non è una malattia, ma un privilegio”.
L’autore, partendo dalle Scritture e dagli esempi biblici, elabora un percorso di spiritualità dell’anziano, delineandone la specifica “vocazione e missione” (Papa Francesco), e riflettendo quindi sui “Novissimi”, le realtà ultime della vita: morte, giudizio, inferno e paradiso. Ne risulta un vero “Manuale per una vecchiaia beata”, secondo la proposta di Gesù che ad ogni età ci chiama alla sua sequela, che è pienezza di senso e gioia vera e profonda in ogni circostanza. (Dalla quarta di copertina)
La spiritualità dell’anziano all’interno della vocazione cristiana è uno dei temi nuovi per l’insegnamento della Chiesa e per l’esperienza dei cristiani. Papa Francesco ha detto in proposito: “Questo periodo della vita è diverso dai precedenti, non c’è dubbio; dobbiamo anche un po’ «inventarcelo», perché le nostre società non sono pronte, spiritualmente e moralmente, a dare ad esso, a questo momento della vita, il suo pieno valore”.
Esistono sostanzialmente due tipi di invecchiamento, c’è la vecchiaia in forze, tempo di godersi la meritata pensione, con tanto tempo libero, per i propri hobbies, viaggi, svago. E c’è la vecchiaia come tempo di decadimento psicofisico, in cui si indeboliscono le forze e avanzano le malattie, e ci si accorge comunque che ci si avvicina al momento da tutti più temuto, la morte, con tutto il suo bagaglio di paura e di angoscia che la accompagnano. Cosa ci dice in merito la Bibbia?