I poveri di cui ci parla oggi Gesรน non sono solo dei โpoveriโ in contrapposizione ai โricchiโ. Mentre ricchi sono quelli che hanno il tanto superfluo con poca fatica, poveri sono quelli che hanno il poco necessario con molta fatica.
Il termine greco indica proprio gli โindigentiโ, quei poveri che mancano del necessario e che sono ancora ad un livello inferiore. Mentre i poveri, anche se poco, hanno qualcosa, costoro non hanno niente: sono nullatenenti. Non avendo concretamente nulla, essi, per quanto si diano da fare, resteranno sempre con nulla, e non potranno che vivere di dipendenza e di sottomissione.
Sono poveri reali che hanno fame e piangono. La loro beatitudine consiste nel fatto che Dio interviene in loro favore, perchรฉ รจ suo dovere difendere il povero. Infatti Dio รจ padre e ama tutti i suoi figli: il suo amore, non i loro meriti, lo fa intervenire in loro favore. Dobbiamo comprendere che lโamore si misura non dal merito ma dal demerito, non dallโamabilitร ma dalla non amabilitร , non dalla qualitร ma dal bisogno. Diversamente non se ne capisce la sorgente, che รจ il cuore di Dio Padre, che ama ciascuno secondo il suo bisogno.
I poveri sono quelli che, per definizione, sono nel bisogno. Per questo Dio interviene. E se guardiamo bene nella nostra vita anche accanto a noi ci sono tanti โpiรน che poveriโ di cui spesso, anche noi, ci dimentichiamo.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia allโUniversitร di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Universitร di Perugia e in Ontologia Trinitaria allโIstituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente รจ dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
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Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.