Quando l’uomo è divorato dai propri interessi non c’è verità, carità, buonsenso, che tenga. In un cammino graduale e sereno nella Luce si imparano a distinguere tante cose.
Anche questa è una grazia e una lezione che si apprende: solo lo Spirito di Gesù ci può condurre sempre più in una vita, in uno sguardo, rinnovati, che vadano oltre la nostra emotività, la nostra mentalità.
L’occhio ripiegato su sé stessi opprime l’altro, ne ostacola, può paralizzarne, la vita, la crescita. Spinge ciascuno a fare da sé, a non chiedere aiuto. Per il malato di questo episodio la rinascita comincia con l’invito di Gesù a tendere la propria mano, a riaprirsi alla condivisione, al dare e al ricevere, di una vita fraterna.
Lì l’uomo torna a vivere, a respirare, a sperimentare la libertà di essere sé stesso nella semplicità, nel buonsenso, nella pace.