Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 2 Settembre 2020

«Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone». Questo passaggio da un luogo ad un altro nel vangelo di oggi segna un passaggio importante: la fede non vive solo in determinati posti ritenuti “sacri” ma abita ogni parte della storia che è sacra. Gesù passa dalla sinagoga alla casa perché la fede e la vita non sono due momenti separati.

È proprio lì, nel quotidiano, che si gioca questa relazione che chiamiamo fede. Gesù non rimane estraneo alla storia ma la abita pienamente, non rimane estraneo alla storia delle persone che incontra. È il caso della suocera di Pietro che viene guarita per poter prendere parte alla liturgia della vita: «Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva». È il caso dei molti storpi, paralitici e indemoniati che cercano in Gesù la guarigione.

Le folle sono il segno di un’umanità che aspetta di essere sanata per entrare pienamente nella storia che è il luogo dove la vita si realizza, dove trovare la gioia piena. Tante volte pensiamo che la nostra vicenda, con tutto ciò che si porta dentro – problemi, incidenti di percorso, prove – sia da ostacolo alla realizzazione della vita. Eppure è proprio lì, e solo lì, il luogo in cui realizzarla. Cristo non separa il sacro dalla vita perché ogni vita è sacra.

Commento di don Luca Gigliotti (Diocesi di Lamezia Terme)


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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