Da un lato l’amore di Dio senza limiti e condizioni, infinitamente più grande del nostro cuore, da scoprire sempre più profondamente, anche nella storia della Chiesa. Dall’altro lato l’uomo con la sua fragilità, ignoranza, con le sue paure, che Dio guarda prima di tutto con immensa, stupefacente, comprensione dunque senza nemmeno che vi sia per Lui bisogno di perdonare.
Ma poi anche, dove invece bisogno ve ne è, con infinita, stupefacente, misericordia. Per non andare in cielo dobbiamo puntare i piedi e rifiutare la misericordia senza condizioni e limiti di Dio. Dopo una intera vita che Egli ci ha dato per farci comprendere anche con l’esperienza umana che quel perdono è di gran lunga meglio accoglierlo.
Vi è dunque un possibile chiudersi davanti alle prove che non ci toglierà, se lo vogliamo, l’ingresso nel Paradiso. Ma ci può rendere più difficile la vita sulla terra. Vivere fuori a lungo della grazia è vivere di vuote apparenze, cose senza anima. Inganno, delusione, solitudine, malessere… È difficilissimo ma si potrebbe persino arrivare ad incattivirsi al punto di rifiutare la misericordia del Padre.
A cura di don Giampaolo Centofanti nel suo blog.