Uno stoppino senza olio brucia molto rapidamente e brucia interamente. L’olio ha un effetto particolare, paradossale dire. Esso limita la combustione alla parte non sommersa dello stoppino ma, allo stesso tempo, la sostiene molto a lungo.
Faccio questa considerazione per tornare al Vangelo di oggi, un vangelo ricco di simboli che ci permettono di metterci in discussione. Le vergini stolte, come le sagge, escono con entusiasmo verso l’attesa dello sposo. Le sagge si addormentano come le stole. Il punto di separazione tra le due è la perseveranza e la prontezza. La parabola usa il simbolo dell’olio per parlare di questa prontezza.
L’olio è la perseveranza, è il permanere nell’amore di prima, nelle primizie dell’amore. Chi ha sperimentato i primi momenti di un amore o di un’amicizia sa di cosa parlo. Questa perseveranza è quindi un nostro sforzo? Sì, ma non solo e non primariamente. Gesù ci dice di rimanere nel SUO amore. Quest’amore è l’unione di Gesù, è l’abbraccio d’amore tra Padre e Figlio. È lo Spirito Santo. È in Dio che possiamo attendere Dio.
Noi ci facciamo attesa e lo Spirito sostiene l’attesa in noi. Attesa che supplica e grida: «Vieni, Signore Gesù».
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.