Perdi per vincere
Abbiamo scoperto che un requisito obbligatorio per chiunque voglia seguire Gesù è negare ciò che annulla la propria identità di cristiano e ciò che blocca la volontà di Dio nella propria vita. Qui troviamo la paradossale saggezza della croce e l’unicità di una perdita che è, per noi, il guadagno più grande.
Nel gioco del “perdere per vincere” entriamo in conflitto con le leggi del mondo: “vinci e vinci”. Non si guadagna dall’io e dalla ricerca di interessi e soddisfazioni personali. Si guadagna dall’abbraccio della croce, dalla perdita di tempo ed energie a favore del Regno, dei fratelli, di un’umanità giusta e riconciliata. I cristiani non sono interessati a conquistare il mondo, se con ciò intendiamo cercare compulsivamente il successo, avidamente di denaro, potere sopra ogni altra cosa, con mezzi che giustificano fini immorali e vergognosi. Meglio, sempre, abbracciare il mistero della Croce.
Possiamo pensare che il successo sia la via per misurare la felicità: al lavoro, negli studi, nell’amicizia … Ci sono persone che vivono invischiate in classificazioni, tipologie, confronti … Guardare il mistero della Croce ci libera dalle patologie dell’io E, in fondo, ci rende più grandi, perché amare, perdonare, dall’ultimo, è come si rinnova l’ambiente dell’umanità, cosa che facciamo insieme: tu, io, tuo fratello, i nostri genitori, i vicini di sopra …
(Testo tradotto usando Google Translate – mi scuso per eventuali errori, nel caso scrivete nei commenti 😉 )
- Immagini di: Patxi Velasco FANO
- Testo di: Fernando Cordero ss.cc.