Il commento alle letture del 12 agosto 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Sia per te come il pagano e il pubblicano
MERCOLEDÌ 12 AGOSTO (Mt 18,15-10)
La sequela di Gesù Signore ha delle regole che vanno rispettate. Quando queste regole vengono infrante, è obbligo di chi constata la loro violazione ricordare che esse vanno rispettate, perché altrimenti tutto il corpo di Cristo ne riceve un danno irreparabile. Un solo scandalo può distruggere secoli di evangelizzazione, insegnamento della sana dottrina, di catechesi sulla vera moralità, missione di salvezza ai pagani, pastorale per una ordinata crescita nella santità. Se il trasgressore della Legge di Cristo non Gesù non ascolta colui che lo richiama all’obbedienza, è giusto che gli si faccia un richiamo formale dinanzi a due testimoni. Se neanche questa volta ascolta, si chieda alla comunità di intervenire. Se si rifiuta di ascoltare la comunità, lo si deve considerare non più discepolo di Gesù. Deve essere per noi come un pagano e un pubblicano. Questa esclusione è misura medicinale. Quando si sarà ravveduto – e per ravvedersi va anche aiutato con grande misericordia e infinita carità e con modalità di Spirito Santo – potrà essere riammesso nella comunità.
Questa Legge di Cristo Gesù così è stata applicata da Paolo nella comunità di Corinto: “Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile! Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore. Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. Vi ho scritto nella lettera di non mescolarvi con chi vive nell’immoralità. Non mi riferivo però agli immorali di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolatri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!” (1Cor 5,1-13). Chi viola la Legge di Gesù Signore deve sapere che domani non avrà parte con Lui nel suo regno eterno. Sarà escluso dal Paradiso per l’eternità. Il suo posto sarà nelle tenebre dell’inferno.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
A nulla serve avere una Chiesa senza Vangelo. Un Vangelo che si legge e al quale non si obbedisce crea solo illusione. Ci si crede salvati, mentre in realtà si è già preda della perdizione eterna. Una vera comunità cristiana è solo quella che insegna ad ogni discepolo di Gesù come si vive secondo il Vangelo e come si obbedisce ad ogni sua Parola. Non è certo comunità di Cristo, bensì comunità di Satana quella nella quale il Vangelo viene letto, ma poi trasgredito con ogni disobbedienza. Se la Chiesa non prepara figli per il regno eterno, la sua missione non solo è vana, non solo è inutile, è anche creatrice di grande inganno. È menzogna la salvezza senza obbedienza.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci obbedienti ad ogni Parola del Vangelo del Signore.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.