“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te”
Gesù non si ferma soltanto a predicare la misericordia e il perdono verso chi ci ha fatto del male. Ma insegna anche a correggersi per evitare incomprensioni peggiori. La relazione tra credenti deve sempre essere aperta alla possibilità della correzione. Ma la correzione va fatta attraverso delle tappe che sono importanti da rispettare. A volte, invece, si rischia di pensare di correggere l’altro facendogli arrivare il messaggio per altre vie, o attraverso delle persone che non sono quelle giuste per il ruolo che hanno, per la circostanza, o per i tempi. Il primo livello è proprio quello interpersonale in cui occorre correggersi nella reciprocità. Bisogna sempre evitare ad ogni modo di esporre l’altro ad un pubblico scandalo o diffamarlo. Solo chi è tenuto a sapere, deve sapere dei suoi errori e, se la notizia va divulgata, il resoconto del fatto deve aver per fine la correzione e non altro.
In breve
La correzione fraterna deve essere occasione di crescita per entrambi. Chi corregge evidenziando con carità l’errore altrui, chi è corretto accogliendo con umiltà la preziosa occasione di miglioramento.
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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