La donna che grida a Gesù, non è una persona disperata, anzi crede che Gesù la può aiutare. Chi smette di gridare cioè cercare aiuto dal Signore, ormai non ci crede più nella sua potenza, si è rassegnato.
Questa donna soffre tanto, non perché lei è malata, ma perché la sua figlia è continuamente oppressa dal demonio. Mi colpisce questa donna, lei pur essendo pagana, ci crede che il male esiste, infatti lei è quella che giorno dopo giorno vede la manifestazione del demonio attraverso la sua figlia. Una madre può sopportare tutto, anche malattia peggiore, però quando un suo figlio o una sua figlia soffre lei è pronta a morire per loro.
Questa donna è costretta a chiedere aiuto. Poteva chiedere qualcun altro, ma lei riconosce Gesù come salvatore, sono convinto che chi conosce il male ha anche il dono di riconoscere il bene, la bontà. La risposta di Gesù invece non sembra buona. Prima di tutto lui non vuole volgersi e guardarla. Questo è un altra verità, perché Gesù deve salvare prima le peccore della casa d’Israele e poi tutti gli altri.
Molte volte Gesù non ascolta le nostre grida, perché tiene giusto fare quello che deve, però ciò che farà prendere la sua attenzione è il nostro insistere a chiedere aiuto, non dobbiamo stancarci mai, anche se sembra Gesù sembra poco interessato di noi. Questa donna è straordinaria perché ci crede al di là della durezza di Gesù, e non solo, lei risponde in una maniera che lascia Gesù con bocca aperta: «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Sembra che la donna voleva dire: “Puoi chiamarmi anche cagnolino, però tu sei mio padrone, almeno lasciami prendere quelle briciole, altrimenti morirò di fame.” La sua fede è così forte, perché è riuscita ha modificare e cambiare i piani di Dio.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap