Medita
Questo brano, che segue immediatamente il grande discorso di Gesù sul regno dei cieli, interrompe per un attimo il racconto degli insegnamenti di Gesù, per riportare un episodio tanto meschino quanto plausibile da Lui sperimentato nella sua città di Nazareth. “Nemo profeta in patria”, recita il proverbio derivato da questo episodio, e molti di voi avranno avuto occasione di sperimentare personalmente o comunque di osservare quanto sia difficile che in ambienti familiari, tra parenti, amici, compaesani siano apprezzate le eccellenze di qualcuno di loro.
Non è difficile immaginare il disappunto di Gesù, reduce da entusiastiche acclamazioni per i suoi insegnamenti sulle rive del lago di Tiberiade, quando persone a lui care e alle quali è legata la sua infanzia lo accolgono con scetticismo e astio, accusandolo addirittura di scandalo. “Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?”, è la domanda che si pongono. Come a dire: “Questo, girando qui nei dintorni, ha visto un po’ di mondo e si è subito montato la testa. Ma è sempre un poveraccio come tutti noi”. E a dimostrazione di questo enumerano i suoi familiari e i suoi amici, quasi fossero dei veri e propri lacci che lo tengono legato all’infimo livello della società di Nazareth impedendogli di eccellere. È quasi una prima uccisione sociale!
Rifletti
Sotto l’influenza della meschinità dei nazareni, le poche, semplici parole dell’ultimo versetto potrebbero essere interpretate come una ritorsione di Gesù nei loro confronti. Invece nasconde una notizia straordinaria per tutti noi: abbiamo il potere di operare miracoli insieme a Gesù perché la nostra fede ne è condizione necessaria.
Prega
O Dio, che a gloria del tuo nome
hai suscitato nella Chiesa sant’Ignazio di Loyola,
concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio,
di compattere la buona battaglia del Vangelo,
per ricevere in cielo la corona dei santi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
(dalla liturgia)
AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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