Gesù chi parla apertamente dell’azione del demonio nella vita del mondo. Il demonio semina la zizzania, il male, ciò che è tossico, ciò che velenoso… tale è il seme della zizzania che assomiglia in modo straordinario al grano.
È tipico dell’azione del maligno confondere scimmiottare Dio, far passare il male per bene. Allora l’attenzione del cristiano deve essere di saper cogliere la zizzania ovunque si trovi, nella propria vita, e a saper fare la distinzione ma senza avere la pretesa di condannare o di giudicare il male: tutto questo tocca a Dio, è il suo mestiere, lasciamo a Lui di giudicare il male e chei opera il male, noi cerchiamo di essere un buon grano quello che viene appunto seminato dal cuore di Dio.
Chi vive nell’amore che Dio riversa nel suo cuore, certamente è un buon grano, certamente porta nel Regno la fecondità di Dio. Il grano è proprio il simbolo della fecondità della farina che dà pane, quindi dà vita: l’elemento essenziale per la vita dell’uomo. L’essenziale è l’amore, tutto ciò che è contrario all’amore non viene mai da Dio. Viene dal demonio. Impariamo a dare anche noi i nomi Giusti ai valori, alle situazioni che viviamo, e chiediamo al Signore di tenerci lontano dallo spirito della zizzania, di non essere noi operatori di zizzania. D’altra parte si tratta di appartenenza.
Gesù qui parla di “figli”, quindi un’appartenenza molto stretta al bene o al male. A chi vogliamo appartenere? Questa domanda oggi solleciti il nostro cuore di una profonda riflessione. Il bene e il male coabitano in noi. Sta a noi distinguerli e optare sempre per il bene. Il cristiano gioca tutta la sua vita sull’amore. E questo comporta impegno. Ma dà ricompensa eterna e gioia duratura.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade