Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2020

Non è difficile da capire la parabola del grano seminato a grano in cui cresce anche la zizzania. Semmai è difficile da vivere. Capiamo tutti il messaggio: nel campo buono della nostra vita, della storia, l’avversario ha seminato la zizzania.

L’odio, la vendetta, l’astio, la piccineria, la divisione. La portiamo nel cuore, è evidente, non abbiamo bisogno che qualcuno ci convinca della sua esistenza. Esiste, la zizzania, anche se a volte giriamo il volto dalla parte opposta. Semmai si tratta di prenderne coscienza e di decidere cosa fare, come muoverci.

L’istinto immediato che portiamo nel cuore, la reazione immediata, è quella di strappare la zizzania. Fare una bella cernita, impegnarci, pregare, fare sacrifici, o qualcosa del genere. Salvo poi, magari dopo anni di sforzi, accorgerci che non è cambiato niente, che il nostro uomo vecchio, intonso, è lì che fa la guardia al santo che pensiamo di essere diventati.

Non preoccupiamoci, amici, fidiamoci di Dio, lasciamo fare a lui. La pazienza che Dio porta verso noi stessi e verso il mondo, usiamola anche noi. La mietitura e la separazione avverranno decisamente più avanti…

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