Pensiamo a quando ci viene affidato un incarico, un lavoro o una responsabilità importante. A volte la tentazione di montarci la testa, di farlo sapere a tutti per metterci in vista e di pensare a quanta invidia proveranno gli altri può essere grande.
Forse per rispetto nei confronti degli apostoli Giacomo e Giovanni, l’evangelista Matteo mette in bocca alla loro madre la richiesta affinché loro due siano accanto a Gesù nel momento in cui anche i Dodici regneranno con lui. Non si accontentano di ciò: desiderano essere in pole position, superando tutti. Eppure facendolo chiedere alla madre emerge tutta la goffaggine del loro presunto coraggio: a parole si dicono disposti a bere il calice di Gesù e a seguirlo nella sua sorte sino in fondo, ma qui si vergognano persino di rivolgersi direttamente a lui da amici.
Chiedono l’aiuto della mammina. Ma Gesù coglie l’occasione per mettere le cose in chiaro: neppure a lui è concesso operare favoritismi personali, perché tutto è nelle mani del Padre. Quindi accanto a Cristo si sta non sulla base di parentele, come vedevamo qualche giorno fa, né su criteri di vicinanza gerarchica all’altare – Gesù stesso è sempre rimasto laico, non faceva parte del clero – bensì nel servizio agli oppressi dai potenti di questo mondo.
Lì, in quella liberazione dalla schiavitù e dalle seduzioni del potere, troviamo Gesù: debole tra i deboli. Ogni istituzione – a partire dalle nostre chiese e parrocchie – necessita di questo rovesciamento di prospettiva: si può essere con Gesù solo se si è con altri, e non a loro scapito. Quindi non per imitare né i clientelismi né le meritocrazie mondane al fine di scavalcare gli altri in graduatoria, bensì per vivere l’assicurazione di stare accanto a Gesù ogni volta che – mettendoci non sopra, ma sotto – sosteniamo il passo degli ultimi della terra.
Questa è la vera santità: mai individuale per superare gli altri, ma sempre di Popolo, insieme.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.