Anche oggi il Vangelo, cosi’ come era accaduto ieri, si sofferma sul “ produrre frutto “.
Se ieri ci aveva detto che per “ portare frutto “ era necessario “ rimanere in Cristo “, oggi ci indica una serie di “ ostacoli “ che possono “ impedirci la fruttificazione “!!!
Il tutto partendo da un dato preliminare: Dio semina continuamente, senza…badare a spese.
Semina anche sulla strada, sulle pietre, sui rovi, attendendo qualche lavoro di “ trasformazione “ del nostro terreno, che consiste nell’eliminazione degli “ ostacoli “ che impediscono il germogliare delle nostre esistenze.
E allora soffermiamoci brevemente su questi ostacoli.
La strada.
E’ una superficie dura, impermeabile, del tutto inidonea ad accogliere la Parola, tanto è vero che il Signore stesso dice che il seme seminato lungo la strada è colui che “ ascolta la Parola ma non la comprende “ perché non si impegna a farlo e si fa, al contrario, sedurre dal maligno, che “ ruba “ cio’ che è stato seminato.
Questo è il livello più pericoloso, il più lontano dalla Parola.
E’ l’uomo completamente preda delle suggestioni del demonio, che pone il suo “ ascolto “ esclusivamente nelle seduzioni proposte dal tentatore.
In lui mai potrà fruttificare la Parola.
Il terreno sassoso
E’ un terreno “ privo di radici “.
Rappresenta pertanto un uomo all’inizio entusiasta, che esce vivificato da un ritiro, da un pellegrinaggio, ma il cui ascolto resta sul piano dell’ “ emozione “, del “ sentimento “, quindi della superficie, senza diventare “ scelta di vita “.
E’ ovvio che, appena arriva una difficoltà, cioè il dover compiere una scelta tra gli insegnamenti dettati dalla Parola e quello che propina il mondo, non avendo radici non ascolta la sua interiorità e sceglie la via più comoda impedendo la produzione di frutti.
I rovi
I rovi imbrigliano, pungono, soffocano.
L’uomo che si impersonifica dietro l’immagine del “ seme gettato tra i rovi “ è pertanto chi ascolta la Parola ma la soffoca perché è attratto da altre voci, è sedotto dalle ricchezze e pone in essere un illusorio “ rinvio a tempi migliori “, a quando “ sarà cosi’ ricco “ da potersi dedicare pienamente all’ascolto.
Il terreno buono.
E’ colui che fa fruttificare l’ascolto.
E’ l’opposto esatto del “ seme caduto sulla strada “.
Quest’ultimo, infatti, è l’uomo che “ ascolta e non comprende “, l’altro, invece, è l’uomo che “ ascolta e comprende “.
COMPRENDE
E’ questo il verbo chiave.
Cosa comprende?
Comprende che la Parola di Dio è l’unica guida della nostra vita, che solo in essa c’è la possibilità di trarre gli insegnamenti per un’esistenza piena.
E allora si mette in ascolto, un ascolto profondo, basato su una scelta e non su un’emozione ( è l’errore del “ terreno sassoso “ ), su una scelta solida, che non cede dinanzi alla seduzione della ricchezza ( è l’errore del “ terreno connotato da rovi “ ).
Qual è il risultato di questa scelta?
Che la propria vita porterà frutti, “ chi trenta, chi sessanta, chi cento “, ciascuno con le proprie peculiarità, con i propri doni.
Chiediamoci oggi: quale dei terreni indicati, in questo momento della mia vita, prevale?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.