La parabola che Gesù aveva più a cuore, quella del seminatore. Dirà infatti ai discepoli che se non capiscono questa non capiranno nulla del Regno di Dio. Perché Gesù dà tanta importanza a questa parabola di cui poi data la spiegazione ai discepoli, cosa che non faceva mai d’abitudine?
Perché contiene la chiave del rapporto con Dio il quale è paragonato a un seminatore che semina la sua Parola nel cuore degli uomini. Chi accoglie la Parola cioè gli obbedisce entra in una relazione d’amore con il Signore. C’è quindi un donare da parte di Dio e un ricevere da parte nostra. Il frutto di questa accoglienza dipende dalle condizioni del cuore. Chi vuole capire, può capire dice Gesù e lo dice a noi oggi.
Siamo accoglienti verso la Parola che Dio semina ogni giorno nel nostro cuore? Ci lasciamo liberare e guarire il cuore? Da essa dipende la nostra relazione d’amore con Dio e la nostra santità. Non ci sono altre vie. Perché la Parola è la voce di Dio che parla attraverso la carne del suo Figlio risorto. Il segreto è comprendere la Parola dopo averla ascoltata.
E per comprenderla abbiamo bisogno di alcune condizioni: l’amore per Gesù, Parola fatta carne, la dipendenza dallo Spirito, la costanza nell’ascolto, il silenzio interiore. Senza queste condizioni è difficile comprendere la Parola cioè prenderla con sé, farla propria perché ci trasformi. Lasciamoci seminare il cuore dalla Parola e la nostra vita sarà trasfigurata ad immagine di Gesù.
Oggi, non domani.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade