Il commento alle letture del 24 Luglio 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Viene il Maligno e ruba
VENERDÌ 24 LUGLIO (Mt 13,18-23)
Il Maligno ruba personalmente, ma ruba anche attraverso coloro che gli appartengono, che sono suoi. Oggi sta rubando la Parola di Dio da ogni cuore attraverso ladri che visibilmente sembrano pastori di Cristo Gesù, in realtà sono suoi ministri. Così Gesù nel Vangelo secondo Giovanni: “«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei. Io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore” (Gv 10,1-13). il Maligno è riuscito, oggi, servendosi di maestri e dottori, a rubare la verità contenuta in ogni Parola della Scrittura Santa. La Parola senza la verità dello Spirito Santo a nulla serve.
San Paolo parla di falsi apostoli e di operai fraudolenti: “Io provo per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi superapostoli! Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere” (2Cor 11,1-15). I mali della Chiesa sono generati dal suo interno, mai dal suo esterno. Satana sa che, trascinando un operaio di Cristo Gesù dalla sua parte, i danni da esso provocati alla Chiesa saranno ingenti e irreparabili.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Ognuno nel regno di Dio ha le sue responsabilità eterne. L’apostolo deve sempre seminare il buon grano della Parola di Dio, secondo purezza di verità e di dottrina. Se lui non semina il buon grano, è responsabile di tutti coloro che si perdono per la sua cattiva semina. La stessa responsabilità eterna è per maestri, dottori, profeti, evangelisti, ministri della Parola. La Parola non solo va seminata, ma anche spiegata secondo purezza di luce eterna. Anche chi spiega la Parola è responsabile in eterno dinanzi a Dio. Chi invece riceve la Parola, deve porre ogni attenzione. La dovrà custodire gelosamente nel suo cuore e chiedere allo Spirito Santo una comprensione sempre più profonda. Per questo dovrà anche liberarsi da ogni vizio, trasgressione dei Comandamenti, farsi un bell’abito di virtù. Così la Parola produrrà frutti buoni.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci annunziatori fedeli della Parola della salvezza.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.