Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 22 Luglio 2020

Maria Maddalena si alza, al buio, per andare a cercare l’amato del suo cuore: lo cerca e non lo trova, torna indietro, chiama Pietro e Giovanni, ma alla fine si ritrova da sola davanti a un sepolcro vuoto. Un vuoto che crea dolore, un vuoto che non offre risposte, ma che apre ad altre domande, come i due angeli che le chiedono perché piange.

Eppure, è proprio da questa condizione di assenza che passa la Resurrezione: è nell’assenza che Maria fa luce su ciò che è davvero importante per lei, è nell’assenza che nasce il desiderio dell’incontro.

Un incontro che arriva, come sempre, come non ce lo aspettiamo; persi nella ricerca della vita come ce la siamo immaginata, spesso anche in mezzo a cose che vita non hanno, non ci accorgiamo che è lei che ci viene a trovare. Gesù appare, vivo, e Maria, che si aspettava di trovare un morto, lo scambia per il custode del giardino.

Un giardino in cui Dio colma il vuoto con la sua presenza, come in quello della Creazione, ma questa volta solo per un’istante: l’amore non può essere trattenuto. Quella che pensavamo essere la fine della ricerca, diventa allora solo il punto di partenza: ci viene chiesto di fare ancora un passo in più, e di tornare per la nostra strada verso quei fratelli e quelle sorelle con cui, giorno dopo giorno, condividere il cammino.

Rete Loyola (Bologna)


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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