Oggi mi piace leggere questa pagina del vangelo con la chiave di lettura della santità! Penso, infatti, che meditare queste parabole ci possa fare capire in maniera chiara in cosa consista la santità.
Dalla prima parabola impariamo che…
attorno a noi ma anche dentro di noi convivono buon seme e zizzania… e questo, se siamo corretti e sinceri lo vediamo e lo dobbiamo ammettere.
Incoerenze… pensieri contrastanti… contraddizioni… dentro di noi, a volte evidenti… a volte rimangono solo a livello di pensiero… a volte diventano parole… azioni… che fanno soffrire… e che ci fanno soffrire e, purtroppo, spesso, alimentano (per uno strano meccanismo) o un lassismo (sono fatto così!) o un eccessivo stile rigido e intransigente che vorrebbe contrastare e compensare i pensieri, le parole, le azioni “zizzaniose” che a volte emergono!
Contro la mentalità e lo stile di questo mondo che ci impone il “tutto e subito”, la parabola di Gesù ci invita alla pazienza e alla tolleranza con noi stessi e con gli altri.
La santità non è il risultato di un bilancio ma il frutto del rapporto con il Signore.
Contro la mentalità lassista del “non c’è niente da fare” e contro il rigidismo dello “sforzati e fallo subito altrimenti… ”, il Signore chiede di aspettare e di amare. Non si tratta di non agire ma di agire subito attendendo (anche l’attesa è un’azione), amando e aspettando il momento propizio che solo Lui può disporre.
La vita allora è un’attesa, non inerte, ma un’amorosa attesa in amoroso combattimento. Nulla è perduto… nulla è per sempre se non l’amore di Dio!
E Dio vince sempre!
In continuità con quanto detto… dalla seconda e dalla terza parabola apprendiamo, infatti, che…
la santità non è questione di apparenza: il seme di senapa è il più piccolo di tutti i semi… e il lievito è in quantità decisamente inferiore rispetto alla farina… eppure, ancora una volta attendendo con pazienza e perseveranza… i risultati si vedranno…
Apprendiamo infatti anche che… la santità si vede… concretamente è visibile (albero grande) e, un altro elemento fondamentale è che coinvolge gli altri… è di supporto (gli uccelli si rifugiano) e non è mai escludente… non è giudicante… non ha la puzza sotto al naso (si mescola con la farina)!
Insomma… tre parabole che hanno tanto da insegnarci… non ci accada di rimanere sordi a questa bella e abbondante Parola di Gesù!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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