Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 18 Luglio 2020

Disturba, Gesù, è insostenibile la sua bontà, destabilizzante la sua predicazione. Davanti alla profezia non si scende a compromessi: o ci si converte, o la si uccide.

Così deliberano i farisei, i “puri” di Israele, coloro che con zelo vivono la totalità della Legge. Poco importa se uccidendo un uomo trasgrediscono totalmente la Legge che pretendono di osservare: quando la mente è accecata dall’odio non coglie nemmeno le proprie contraddizioni.

Quante volte, nella storia, anche nella storia della Chiesa, si è ucciso pensando di difendere Dio! Eppure Gesù, davanti a tale violenza, non arringa le folle, non scatena una rivoluzione: fugge, continuando imperterrito nella sua missione, guarendo e sanando. Fa bene Matteo a ricordare la profezia di Isaia: Gesù decide di non spegnere la fiamma smorta, di non spezzare la canna incrinata.

Ricordiamocelo quando pensiamo di rendere onore a Dio mettendo i paletti per scuotere coloro che pensiamo essere poco credenti, quando mettiamo le questioni di principio e di coerenza al di sopra del Vangelo! Diceva benissimo il grande san Francesco di Sales: si prendono più mosche con una sola goccia di miele che non con un barile di aceto…

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