Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2020

Dopo aver registrato il triste rifiuto di città come Corazin, Betsaida e Cafarnao…

Dopo avere esultato di gioia nello Spirito e reso lode al Padre, che, nella sua benevolenza, continua a rivelare il Vangelo ai “piccoli”, ossia a chi si fa “più capace” dentro di sé…

Ecco l’invito ad andare a lui, nel momento della stanchezza, della fatica, della pesantezza… per trovare ristoro come chi riposa durante un lungo viaggio…

Mi aspetterei “finalmente” una pace disimpegnata, un sollievo che, con formula “all inclusive”, mi facesse entrare in un relax puro, “servito e riverito”…
Magari in tante tribolazioni desidererei proprio questo…

E invece Gesù attiva le mie forze residue orientandole a portare un peso diverso…
…il “suo” giogo, non i miei carichi…
…insieme con lui, non da solo…
…da piccolo che chiede, non da eroe sbruffone…

Niente ristoro che mi compensi la fatica.
Niente risarcimento o premio per i sacrifici che la vita mi impone.

Piuttosto un “imparare” ogni giorno da lui, mite ed umile di cuore, a prendere e portare in modo nuovo il peso della mia vita sempre segnata dalla croce.

Accogliendo la sua compagnia, sotto lo stesso giogo, lo stesso “iugum”…

Credendo fortemente e follemente che la mia storia di ogni giorno può essere vissuta guancia a guancia con il mio Salvatore, come veri coniugi…

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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