«Non preoccupatevi di come o di che cosa direte». Qualche giorno fa, YouTube mi ha suggerito un video che mi ha messo tristezza. Si trattava di un video propagandistico di un’altra religione in cui il “protagonista” si riprendeva mentre dibatteva con cristiani zelanti, appartenenti a una fazione cristiana, che lo avevano raggiunto per fare proselitismo, senza sapere nemmeno dare ragione della loro fede.
E lo stesso tipo – personaggio alquanto irritante – diceva alla fine del video una cosa giusta: “Questi escono per convertitri, ma non sanno nemmeno di cosa parlano, non conoscono le loro Scritture”. Riporto questo episodio per sottolineare che il versetto con cui ho aperto questo commento non deve tradursi nel nostro cervello così: «Fate gli ignoranti, non approfondite la fede, tanto ci pensa lo Spirito Santo».
L’amore – e la fede è un amore che si affida – non tollera l’ignoranza. Non puoi amare chi non conosci. Non puoi annunciare chi non conosci. E la conoscenza di Lui non è solo frutto di emozioni fritte, è anche la paziente ricerca delle tracce dell’Amato nella vita, nei libri, nella storia.
Lo Spirito che ti dice di non preoccuparti di cosa dirai, è lo stesso Spirito che ha ispirato queste parole: «[siate] pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15).
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.