Gesù garantisce la dignità della donna. Più precisamente: di tutte le donne; nella concretezza, non in astratto. Sono differenti tra loro per età, sensibilità e vissuto personale. In modi diversi si relazionano a Gesù. Anzi, nel primo caso è passiva, morta; è Gesù a incontrarla, spronato dalla fede del padre che lo porta a lei.
Gesù e coloro che lo seguivano ora seguono quel padre. Diversamente da come la racconta Marco, qui non c’è una corsa contro il tempo perché la ragazza è già morta. Matteo asciuga il racconto: non dicendo che è il capo della sinagoga Giairo, permette a tutti di identificarsi nella sua fede che, nella morte, spera. Resta però un capo che sa sostenere: sta stare sotto, cede il proprio posto a qualcun altro, si inginocchia davanti al vincitore.
Perché quella morte è già vinta da Gesù, che viene deriso perché la deride: è solo un sonno! Ride bene chi ride ultimo. Con Gesù la morte – e chi con i morti ci guadagna – non ha più potere. Non ci può togliere la dignità di figlie e figli, di sposi e spose. Non a caso Gesù rende donna quella figlia accettando la proposta del padre e prendendole la mano. Con un tocco, la figlia è donna. Incastonato nel brano troviamo l’emorroissa, emarginata dalla società per il suo male.
Pure lei viene riconosciuta come donna e figlia con un tocco, ma qui è la sua audacia a portarla a Gesù. Matteo non la descrive impaurita; lei non fugge lo sguardo di Gesù che subito la nota. Forse non è neppure superstiziosa, perché non cerca tanto la guarigione, quanto la salvezza. Comunque il suo tocco non è magia: l’ha salvata la sua fede. È salva per la fiducia di avvicinare Gesù, di toccarlo con mano, di con-tattarlo concretamente.
La dignità del Cielo si fa accessibile a chi tende la mano per un contatto.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.