Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Luglio 2020

Medita

Con l’episodio del ritorno alla vita della fanciulla morta, la Chiesa intende rianimare la nostra fede e la nostra fiducia nella nostra propria resurrezione.
L’emorroissa, la donna che soffriva di perdite di sangue, si avvicinò a Gesù di nascosto, toccò la frangia del suo abito con timore a motivo della vergogna delle perdite di sangue, che la rendevano impura secondo la legge mosaica. Gesù le dice «la tua fede ti ha salvata», non «la tua fede ti salverà»: nel momento in cui ha creduto, è salvata.
Gesù fa della fede in lui la condizione per i suoi miracoli: là dove la trova non può rifiutare niente, ma dove non la trova limita deliberatamente gli effetti della sua potenza; a Nazareth, ad esempio, compì pochi miracoli per l’incredulità degli abitanti. In un certo senso è come se la mancanza di fede impedisse l’azione di Cristo. La fede è la prima virtù che Nostro Signore chiede da quanti si avvicinano a lui, e questo vale anche per tutti noi, che abbiamo ricevuto questa fede con il Battesimo. Non dobbiamo però lasciarla dormire in fondo al nostro cuore, ma chiedere a Dio di aumentarla in noi ed esercitarla con i nostri atti. Più sarà pura e viva, più riempirà la nostra esistenza, più la nostra vita spirituale sarà solida, libera, luminosa, sicura e feconda. Dio domanda che durante la nostra vita terrena lo serviamo nella fede. È l’omaggio che aspetta da noi e costituisce la nostra prova prima di giungere al fine eterno. Come dubitare che, quando ci accostiamo a Gesù, anche al di fuori dei sacramenti, attraverso la fede, con umiltà e confidenza, una potenza divina non derivi da Lui per illuminarci, fortificarci, aiutarci? Nessuno si è mai avvicinato con fede a Gesù senza essere stato raggiunto dai raggi benefici che si irradiano incessantemente da quel centro di luce e di calore.

Rifletti

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

Prega

Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti,
come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto!
Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione,
vuota anche la vostra fede.
Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio,
perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo
mentre di fatto non lo ha risuscitato,
se è vero che i morti non risorgono.
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto;
ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede
e voi siete ancora nei vostri peccati.
Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita,
siamo da commiserare più di tutti gli uomini.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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