Il commento alle letture del 5 Luglio 2020 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Prendete il mio giogo sopra di voi
DOMENICA 5 LUGLIO (Mt 11,25-30)
Dio, dopo aver creato l’uomo, l’aveva messo dinanzi alla scelta del giogo della vita, leggero e soave, e del giogo della morte pesante e amaro: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Gen 2,16-17). Sappiamo che l’uomo ha scelto il giogo della morte. Il Siracide rivela all’uomo tutta la pesantezza del giogo della lingua cattiva, maldicente, calunniosa, invidiosa, gelosa. La lingua invidiosa è stata capace di uccidere il Figlio di Dio: “Beato chi è al riparo da essa, chi non è esposto al suo furore, chi non ha trascinato il suo giogo e non è stato legato con le sue catene. Il suo giogo è un giogo di ferro; le sue catene sono catene di bronzo. Spaventosa è la morte che la lingua procura, al confronto è preferibile il regno dei morti” (Sir 28,17-21). San Paolo denuncia il giogo della falsità e della menzogna, che vuole distruggere la vera fede in Cristo Gesù: “Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri” (Cfr. Gal 5,1-15). La falsità uccide ogni vita nuova, frutto in noi del giogo della Legge di Cristo. Ogni giorno anche il cristiano è posto dinanzi ad una scelta: tendere la mano verso il giogo soave del Vangelo, oppure verso il giogo pesante dell’abbandono della verità di Cristo e della sapienza dello Spirito Santo.
Chi ama il giogo della sapienza, perché vive di esso e per esso, invita ogni altro uomo perché si sottometta ad esso: “Quand’ero ancora giovane, prima di andare errando, ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera. Davanti al tempio ho pregato per essa, e sino alla fine la ricercherò. Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede s’incamminò per la via retta, fin da giovane ho seguìto la sua traccia. Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi e vi trovai per me un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; onorerò chi mi ha concesso la sapienza. Ho deciso infatti di metterla in pratica, sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno. La mia anima si è allenata in essa, sono stato diligente nel praticare la legge. Ho steso le mie mani verso l’alto e ho deplorato che venga ignorata. A essa ho rivolto la mia anima e l’ho trovata nella purezza. In essa ho acquistato senno fin da principio, per questo non l’abbandonerò. Le mie viscere si sono commosse nel ricercarla, per questo ho fatto un acquisto prezioso. Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua e con essa non cesserò di lodarlo. Avvicinatevi a me, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola. Perché volete privarvi di queste cose, mentre le vostre anime sono tanto assetate? Ho aperto la mia bocca e ho parlato: «Acquistatela per voi senza denaro. Sottoponete il collo al suo giogo e la vostra anima accolga l’istruzione: essa è vicina a chi la cerca. Con i vostri occhi vedete che ho faticato poco e ho trovato per me un grande tesoro. Acquistate l’istruzione con grande quantità d’argento e con essa otterrete molto oro. L’anima vostra si diletti della misericordia di lui, non vergognatevi di lodarlo. Compite la vostra opera per tempo ed egli a suo tempo vi ricompenserà” (Sir 51,13-30). Chi vuole gustare la vita, prenda il giogo della Sapienza che è Cristo Gesù nella sua santa Parola, nel suo Vangelo.
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
All’uomo la scelta. Può prendere su di sé il giogo pesante della falsità, dell’inganno, della menzogna, del vizio, dell’idolatria. Questo giogo crea morte eterna. Ma può prendere il giogo del Vangelo, dello Spirito Santo, della virtù. Esso produce vita eterna.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci prendere il giogo dell’obbedienza a Cristo Signore.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.