d. Giampaolo Centofanti – Commento al Vangelo del 4 Luglio 2020

La presenza di Gesù è festa e la festa è gioia divina e umana, proprio un banchetto conviviale. Il digiuno può avere il senso di camminare con Gesù sulla via del calvario nella fiducia di risorgere insieme a Lui.

Vi è dunque un tempo per il digiuno: quello della preparazione ad un incontro nuovo con Dio. Questo brano ci fa comprendere che digiuno sono anche le nostre sofferenze, che Gesù porta in noi conducendoci verso la risurrezione. La sua sequela ci fa superare tante difficoltà, ci apre strade nuove, anche umane, in altri casi ci fa comunque vivere in un altro modo certe difficoltà. Dietro a Gesù la vita fiorisce.

In questo percorso un dono grande è quando la grazia ci rende disponibili ad un rinnovamento anche psicologico, di mentalità, perché su questa via guariscono le ferite, vediamo ogni cosa in modo nuovo, spesso più semplice, sereno, leggero. Possiamo più facilmente riconoscere e accogliere, doni spirituali, umani, materiali.

All’inizio della sua predicazione Cristo infonde un seme di grande grazia: non dice in realtà convertitevi, che potrebbe far pensare ad un cambiamento con le nostre forze ma metanoeite che vuol dire guardate oltre, lasciatevi portare oltre perché il regno dei cieli, una vita piena di ogni bene, è vicino.


A cura di don Giampaolo Centofanti nel suo blog.

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