Il vangelo di oggi è sconvolgente: l’uomo sente il bisogno di purificarsi… dentro il suo cuore sente questo bisogno e riconosce che solo Gesù può farlo e non solo lo chiede… ma si prostra. Non chiede la purificazione semplicemente come un atto “magico” o di guarigione fisica… no! Si prostra (riconosce la divinità di Gesù) e si affida a Lui (se vuoi puoi guarirmi… se è nella tua volontà…).
E la cosa sconvolgente è che la purificazione avviene attraverso il corpo… il contatto fisico… l’entrare in contatto con le ferite! L’uomo, il lebbroso, fa entrare Gesù a contatto con le sue ferite… non lo lascia fuori. Solo così può avvenire la purificazione… che si concluderà… si “perfezionerà” andando dal sacerdote!
In sintesi: vuoi veramente guarire dalla tua lebbra? Vuoi purificare il tuo cuore? Devi metterti in gioco. Tutto inizia dalle ginocchia (dalla preghiera) che devi considerare il primo momento di questa guarigione… perché la fase successiva è fare entrare Dio dentro le tue ferite.
Il rischio è infatti che la vita di preghiera… di fede… è una vita schizofrenica… prego Dio, ma poi faccio quello che voglio. Una cosa è la mia vita privata… un’altra la mia vita di preghiera!
Fin quando non vedrai le tue ferite… la tua lebbra… i tuoi problemi…
Fin quando non riconoscerai di avere bisogno…
Fin quando non farai entrare Dio a contatto con le tue ferite…
Fin quando tutto questo non ti porterà concretamente a “mostrarti” alla chiesa…
la purificazione non potrà avvenire…
E c’è un’offerta da fare… qualcosa da rinunciare… da sacrificare per ottenere un bene ancora più grande e prezioso: la guarigione, anzi, ancora di più… la purificazione!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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