Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 26 Giugno 2020

Medita

Il breve episodio evangelico di oggi mostra un personaggio reietto dalla società, che considerava la sua malattia come probabile frutto del peccato, e il Salvatore, da lui pienamente riconosciuto e invocato. La fiducia, anzi la fede del lebbroso è totale e la risposta di Gesù è pienamente accondiscendente alla sua richiesta. La preghiera fatta con vera fede trova l’orecchio attento di Gesù. Invece di festeggiare subito pubblicamente la sua guarigione, l’ex malato viene inviato da Gesù a un sacerdote per l’offerta rituale e la riammissione in comunità. La signoria di Dio sul male si mostra senza frastuono, ma chiaramente. Gesù chiede al lebbroso di tacere perché la sua missione messianica sia rivelata in seguito, specialmente nella Passione, ma come leggiamo nei racconti dei vangeli sinottici il lebbroso non riesce a tacere la grande opera di Dio in lui.

Rifletti

Siamo capaci di chiedere al Signore un rinnovamento della nostra vita o pensiamo che tutto dipenda solo da noi?

Prega

Gesù,
ti prego affinché ogni persona
a cui voglio bene
e che mi è vicina
viva ogni giorno nella Tua misericordia
e sia abbracciata dal Tuo immenso amore,
che apre i cuori verso Te
e protegge da ogni male.
Amen.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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