Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 25 Giugno 2020

Fondare la casa sulla roccia, cioè su Gesù che rivela la volontà di misericordia, di giustizia e di amore specialmente per gli ultimi da parte del Padre, implica anche il mettere in pratica questo amore reciproco che abbiamo avuto la grazia di incontrare e di conoscere.

Senza la nostra risposta personale della fede che amare concretamente è proprio la volontà del Padre, per chi pretende di dirsi cristiano tante cose buone alla fine si risolvono in attivismo, uno sforzo di volontariato che alla lunga stanca, oppure persino in esibizionismo, come nel caso dei “falsi profeti”, degli operatori d’iniquità, degli ipocriti.

Tante predicazioni suggestive, tante celebrazioni spettacolari, tante attività straordinarie anche sotto le insegne della Chiesa e poi? La tempesta, o la pandemia oggi, possono portare via molto, ma non di certo i veri frutti della Parola di Dio in noi che opera quello che dice e dice quello che opera.

Gli eventuali prodigi hanno lo scopo di evidenziare questa relazione efficace con Dio, non di certo di sostituirsi ad essa. Che la nostra prova contemporanea sia l’occasione per purificare e rifondare tutto ciò che, anche all’interno delle strutture ecclesiali, non è orientato fondamentalmente all’amore!


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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