Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 23 Giugno 2020

“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!”

Mi verrebbe da dire che la differenza tra le due porte di cui parla Gesù nel Vangelo di oggi, stia anche in quanto ciascuna di esse è ricercata. Umanamente è anche comprensibile, perché si tende sempre alla via più facile, più comoda, più immediata. Eppure non sempre facile significa giusto. Non sempre ciò che è più semplice vale la pena. Passare per la Porta, che è Gesù, non è così automatico, anzi. E questa vale anche per noi che abbiamo la fede. La porta larga attrae, non comporta doveri e ti promette la felicità.

Ma non conduce alla Vita. Camminare con Gesù probabilmente non attrae così tanto o attrae fino a un certo punto, perché la bellezza di camminare con Lui la si scopre proprio nel cammino. E una delle “istruzioni” su come compiere questo cammino ce lo dà il Signore stesso in questo passo: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.”. Penso che siamo noi i primi a non doverci gettare davanti ai porci, cioè a non sprecarci dietro a ciò che non conta, che non vale. Siamo “cosa molto buona” fin dalla creazione del mondo. E siamo chiamati ad essere per primi portatori di quella speranza e di quell’amore che vorremmo trovare nel mondo. È difficile, ma con la grazia di Dio si può.


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AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
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