Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 23 Giugno 2020

Ho litigato non poco con il vangelo di oggi. Si apre con due detti sul non dare cose preziose agli impuri, poi si chiede di fare ciò che vogliamo sia fatto a noi e infine altri due detti sulla via/porta stretta. Di tratta di proverbi di origine ebraica, anche per rafforzare la propria identità contro i pagani; non si esclude che pure Gesù storicamente li abbia pronunciati in qualche occasione: sottolineava come la missione fosse per lui rivolta agli ebrei da reintegrare e non ai non ebrei, se si pensa alla Cananea da lui apostrofata come “cagna”.

Alla base c’è probabilmente qualche incomprensione che ha portato l’evangelista Matteo a inserire comunque questi detti; tuttavia è difficile capirne le origini e il significato polemico, nonostante i tentativi di ricostruzione. Presa al di fuori della luce pasquale, persino la “regola d’oro” può essere fraintesa come un’espressione egoistica di scambio interessato: faccio un regalo a lui perché voglio che lui poi lo faccia a me. Gli altri detti isolatamente sembrano tremendamente presuntuosi, elitari, sprezzanti.

A ben vedere, sarebbe molto antievangelico; ma esiste forse una lettura meno “comoda”. Innanzitutto perché nessuno può pretendere di essere nella giusta via. L’invito è quindi non di condannare gli altri che si perdono, bensì a impegnarci noi: entrate! È più comodo criticare gli altri anziché addentrarci in una via che richiede una certa ascesi, una purificazione delle nostre intenzioni, una ricerca meno superficiale di semplicità evangelica.

E gli impuri? Potremmo vederla così: nell’annuncio del vangelo vanno evitate sia la tentazione di escludere, sia l’ingenuità di lasciarti calpestare da chi apertamente ti odia e approfitta di ogni occasione per spolparti, prenderti in giro, farti del male. Soprattutto in questo caso la prudenza impone di non andartela a cercare: non insistere, non essere infantile, non spetta a te salvare tutto il mondo. Non sprecare tempo prezioso nel difenderti o nel contrattaccare; impiegalo piuttosto ora tutto nell’amare.


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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