Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 21 Giugno 2020

Gli insulti di chi combatte Dio ricadono sul suo Profeta

Se hanno perseguitato il Figlio di Dio perseguiteranno anche i suoi discepoli. Oggi il Signore ci rassicura: il Padre celeste veglia sui
suoi figli. La nostra vita é nelle sue mani e nessuna persecuzione potrå strapparcela.

Geremia (l Lettura) nella sua “confessione” rivela di essere osteggiato, perseguitato, oppresso a causa del ministero profetico. Egli annuncia Ia fine e Ia rovina imminente di Israele, infedele all’Alleanza, ma non si perde d’animo, avendo fiducia nell’assistenza di Dio. Con il salmista preghiamo e speriamo nell’ora della persecuzione, implorando su di noi la bontà misericordiosa del nostro Dio, che si prende cura dei poveri, cioé degli umili che confidano in lui.
Gesù Maestro (Vangelo) esorta noi suoi discepoli-apostoli a non temere gli uomini, annunciando con coraggio la sua Parola, rendendogli testimonianza con la forza dello Spirito Santo. II Padre celeste veglia su di noi ed é garante del messaggio evangelico che annunciamo. Animati dal suo santo timore, superiamo la paura della morte fisica. Gesù Cristo, Nuovo Adamo (II Lettura), con la sua passione gloriosa ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e della morte.
Lasciamoci rinnovare dal Padre con il Corpo e il Sangue del suo Figlio in questa Eucaristia, sacramento della redenzione, accogliendo il dono dello Spirito che ci purifica e ci rinnova, rendendoci obbedienti alla volontä del Padre, come Gesù e in lui.

don Francesco Dell’Orco dal foglietto “La Domenica” dei Periodici San Paolo S.r.l.

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