La chiesa celebra il giorno dopo la solennità del cuore di Gesù, la festa del cuore immacolato di Maria per dire che questi due amori non possono essere divisi, i due cuori rappresentano appunto l’amore di Gesù per l’umanità e il cuore di Maria ugualmente. Questo cuore immacolato che ha ospitato l’autore della vita batte ancora oggi per l’umanità redenta dal figlio suo: lei è stata la porta di salvezza di questa Redenzione, e il Vangelo che ci viene offerto è una scena che ci fa riflettere sul questo cuore di madre che si è perso nell’angoscia quando non ha più trovato il figlio suo accanto a lei nella loro carovana al ritorno da Gerusalemme.
Non era Gesù che si era perso ma era lei e Giuseppe che si erano smarriti nel non vedere più accanto a loro il Figlio dell’Altissimo… il progetto che Dio gli aveva affidato… erano in angoscia finché non l’hanno trovato. Quei tre giorni di cammino rappresentano proprio il passaggio dalla morte alla resurrezione di un cuore che è in angoscia quando perde di vista Gesù. Questo Vangelo ci fa riflettere su quante volte noi possiamo perdere Gesù, perdere il senso della nostra vita in Cristo e rimanere nel buio, angosciati nella nostra morte nei nostri tunnel fino a quando non risorgiamo perché abbiamo ritrovato il Signore.
E quando ritroviamo il Signore l’atteggiamento più giusto è quello che Maria ci insegna oggi con il suo cuore: riflettere, meditare, conservare, fare memoria di tutto ciò che abbiamo vissuto senza Gesù. Ciò che è stata la nostra vita precedente, del perché abbiamo perso Gesù, riflettere al progetto di Dio su di noi, riflettere al nostro modo di affrontare la vita, le relazioni, riflettere sul nostro modo di amarci e di amare… conservare tutto nel cuore significa fare memoria continua di ciò che viviamo alla luce dello Spirito. È questo l’insegnamento del cuore immacolato di Maria. Un cuore puro e limpido, pulito, sgombro da ogni angoscia timore, dubbio, un cuore, quello di Maria, non toccato dal peccato. Certamente diverso dal nostro.
A Maria possiamo chiedere oggi di rendere il nostro cuore simile al suo nell’atteggiamento orante della vita, nell’atteggiamento di meditazione di discernimento del progetto di Dio su di noi e del nostro modo di vivere la fede in Cristo, nel nostro modo di seguire Gesù soprattutto quando ci smarriamo quando perdiamo di vista il SIGNORE. È nel cuore che riusciremo a trovare il perché, il dove e come, è nel cuore che potremmo risorgere riabbracciando il Signore Gesù, il risorto che ci abita dal giorno del battesimo. Il cuore di Maria sia il nostro rifugio quando ci smarriamo nella vita e ci riporti all’incontro con Gesù.
Questa è la sua missione di Madre.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade