Discrezione, sobrietà e senso della misura sono il confine tra il praticare la giustizia e operare l’iniquità
Mercoledì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
La pratica della giustizia richiede il coraggio di perdere qualcosa, la discrezione nel farsi incontrare e l’umiltà di mettersi a nudo. Senza queste caratteristiche la pratica della giustizia diventa una maschera propria di chi confonde la vita con un palcoscenico sul quale assumere il volto di un personaggio sempre diverso secondo il copione che altri gli danno. Dietro la maschera del benefattore, del devoto o dell’uomo pio si nasconde la ricerca della vana gloria, la mania di protagonismo e la dipendenza dal giudizio altrui.
La linea di confine tra l’essere «praticanti della giustizia» ed essere «operatori d’iniquità» passa dal cuore di ciascuno, che Gesù chiama il segreto, lì dove si decide se esporsi, metterci la faccia e farsi leggere da Dio oppure ostentare apparenza, indossando una maschera per farsi notare dagli uomini.
Chi nella propria interiorità si lascia incontrare dal Signore e gli si avvicina per esporsi ai raggi benefici della sua Parola, viene contagiato, per così dire, dalla Sua discrezione, dalla Sua sobrietà e dal senso della misura. La discrezione è propria di chi aiuta l’altro in punta di piedi per rispettare l’altrui dignità. La sobrietà fa risplendere di autenticità e profondità la bellezza della liturgia. Il senso della misura permette di dare il giusto valore alle cose e l’ordine agli affetti.
La giustizia non produce meriti ma ci educa ad essere persone che sanno stare nella relazione con gli altri, con sé stessi e con Dio. La ricompensa è la grazia di Dio che ci fa esseri umani e figli di Dio capaci di avere attenzione all’altro nei suoi bisogni, di avere contatto con se stessi per l’accettazione dei propri limiti e il discernimento di ciò che è essenziale e, infine, per vivere una profonda intimità con Dio, l’unico in grado di amarmi e di cambiarmi il cuore.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]