don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 21 Giugno 2020

Terminato il Tempo Pasquale, riprendiamo il ciclo ordinario delle letture e, seguendo il Vangelo secondo Matteo, ripartiamo dal secondo grande discorso che l’evangelista inserisce nella trama del suo racconto: è quello missionario, che occupa tutto il capitolo 10. La prima parte del discorso tratta del compito degli inviati; la seconda evidenzia il rapporto fra invio e persecuzione; la terza infine sviluppa alcune implicazioni del mandato missionario.

È questa terza parte che ci è proposta dalla liturgia, con Pinsistente esortazione a <<non temere>>. Il primo invito è motivato dallo stesso progetto divino di rivelazione: Dio è garante del messaggio e vuole che la sua rivelazione raggiunga tutti gli uomini. È prevedibile che ci saranno molti ostacoli: ma nessuno avrà la forza di impedire la realizzazione del progetto e la diffusione dell’evangelo, rivelazione del volto stesso di Dio in Gesù Cristo.

Il secondo invito a <<non temere>> riguarda piuttosto il destino dei messaggeri: è Dio il Signore della vita, è lui il vero potente, l’unico che ha l’ultima parola sulla vita e sulla morte. Perciò, se compiono ciò che il Signore ha loro comandato, i discepoli di Gesù hanno la garanzia di riuscita, anche se perdessero la vita in modo violento. Il terzo invito a <<non temere» si trova infine come autentica conclusione: è la relazione personale d’affetto che lega il Signore ai suoi discepoli a costituire il fondamento del coraggio apostolico, non altra presunzione di esonero dai pericoli.

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AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
CANALE YOUTUBE:
https://www.youtube.com/channel/UC9kj3PYl2Hx9yOaPWxJQozw

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