Nella seconda parte del vangelo di Marco Gesù cerca di delineare chi è il discepolo e in questa pagina lo paragona a due elementi naturali: il sale e la luce, essenziali per la vita di ognuno di noi. Due elementi che se perdono la loro identità non servono a nulla.
È questo che Gesù vuole dire ai discepoli: se voi perdete la vostra identità non servite a nulla non siete nessuno. Qual è l’identità del discepolo? È quella di essere sale, cioè di dare senso, nel senso di sapienza, di dare profondità contenuto alla sua vita ma soprattutto alla vita in relazione, alla vita con gli altri. Il sale da solo è immangiabile. Ma se lo usiamo per condire le pietanze, allora trova il suo senso, la sua definitiva funzione. Quando noi diamo senso alla vita in relazione a quella degli altri allora abbiamo centrato il senso della vita cristiana. La luce è il secondo elemento naturale che Gesù cita. Il discepolo di tutti i tempi è luce per il mondo oppure non è discepolo.
La luce buca il buio… soltanto con la luce possiamo orientarci nel buio e nelle tenebre della vita. Nascondendo la luce, coprendo la luce veniamo meno alla funzione stessa di illuminare. Quando la luce di Cristo che ci abita dal giorno del battesimo, viene oscurata da una vita superficiale, di non senso, perché non c’è Sapienza, non c’è gusto, non c’è relazione… Allora diventiamo tenebre per noi stessi e per gli altri e non serviamo a nulla.
Oggi il Signore ci richiama alla nostra identità in maniera molto forte con queste due immagini che faremmo bene a tenere a mente: io sono sale, io sono luce… se vengo meno a questa a queste funzioni originarie e identitarie vengo meno alla mia funzione di Cristiano e di discepolo. Dove sono sale? dove sono luce? dove non sono stato questo sale? dove non ho saputo tessere relazioni di senso con gli altri? dove non ho saputo dare gusto, profondità alle cose che ho vissuto? dove non sono stato luce per me per gli altri? dove non ho acceso luci di speranza?
Quando una persona si relaziona con me trova Cristo, Luce per poter orientare i suoi passi? Trova la Sapienza di Cristo in me per dare senso alla sua vita? Oggi mi pongo queste domande e cerco di rispondervi in sincerità. Prendo un chicco si sale e accendo un cero…li pongo accanto al Vangelo che terrò aperto tutto io giorno in un luogo di passaggio della mia casa…
Come memoriale della mia identità di discepolo di Cristo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade