A molti sarà capitata l’esperienza di avere ricevuto alla scuola elementare, quell’ingrato compito di scrivere i nomi dei buoni e dei cattivi alla lavagna quando la maestra doveva allontanarsi.
Quel momento poteva anche in un solo minuto far perdere tutti i tuoi compagni di scuola; e poi di solito c’era sempre quello che se ne infischiava del tuo ruolo e, facendolo apposta, era il più monello di tutti. Allora tu non solo lo scrivevi nella colonna dei cattivi ma mettevi affianco al suo nome tanti meno che alle volte non bastava la lavagna; certo che la maestra al ritorno avrebbe fatto giustizia.
Mi piace molto l’immagine della maestra come giustiziera suprema; perché è proprio la visione che gli scribi hanno del Messia che deve arrivare; essi si aspettano il figlio di Davide, un giustiziere che, sulle orme del padre, faccia guerra ai romani e a tutti gli stranieri per liberare il suo popolo. Invece Gesù rompe tutte le idee ed i sogni degli scribi; Egli si schiera affianco dei più poveri ed abbandonati, e predica amore, pace e misericordia. Gesù viene e stravolge il pensiero di una religiosità malata; annuncia che è arrivato il momento di deporre le proprie armi e cominciare ad amare
La mia Fede è più un cercare giustizia o un donare amore?
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