Il tentativo da parte di erodiani e farisei di trarre in inganno Gesù, si rivela essere orchestrato male da parte degli stessi, perché dimostrano di non aver capito nulla di Gesù: “…perché non guardi in faccia a nessuno…”.
In realtà sappiamo bene che tutto il Vangelo è ricco di episodi in cui Gesù guarda negli occhi le persone, le tocca, le guarisce, guarendo anche le loro storie. Per Gesù il volto dell’uomo non è qualcosa di poco conto, di superficiale. Siamo quelli che il Padre gli ha dato. Il problema, quindi, non è che il Signore non ci guardi in faccia. Semmai spesso accade il contrario. E credo che Gesù voglia richiamare i suoi interlocutori e ciascuno di noi proprio a questo, a tornare a guardarLo negli occhi.
A volte siamo talmente assorbiti dalle altre cose, anche giuste, che ci dimentichiamo di Dio. Questo può accadere anche con le cose che Lo riguardano. Cioè può accadere che serviamo Dio senza servirlo, parliamo di Lui senza viverlo, preghiamo senza parlare con Lui, un po’ come nel passo del Vangelo che racconta del fariseo e del pubblicano. “Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».”.
Ci sono cose a cui diamo e chiediamo la vita, ma che non sono Dio. E solo Lui è la Fonte, l’Autore della Vita. E spesso così ci complichiamo l’esistenza. Torniamo a mettere Dio al centro. Rendiamo a Lui la nostra vita, perché è Sua.
AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
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