È proprio vero l’esempio che Gesù oggi ci porta. Ogni madre conosce i dolori del parto, e quei dolori sono fortissimi, eppure sa benissimo che quello è un dolore che dona vita, avrà come esito la nascita di suo figlio.
Così come la sofferenza nella maternità si trasforma in gioia, così la tribolazione degli apostoli si trasformerà in gioia. La delusione e il dolore della croce nel vedere il Maestro soffrire e morire in quel modo darà alla luce una vita nuova. Così anche chi soffre per amore, soffre perché ama, perché vuole bene, pensiamo a Lui, il Signore, quanto ha sofferto per amore.
Ricordiamoci che: “Non ama, se non l’amor che soffre”. La conclusione del Vangelo ci consola: “Nessuno potrà togliervi la vostra gioia”. Concedici Signore Gesù di gioire dei doni che ci hai dato.
Michele Tambellini, seminarista dell’arcidiocesi di Lucca.