Credo sia lecita la domanda che alcuni dei discepoli rivolgono a Gesù: “Che cos’è questo che ci dice: un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”.
Questo discorso ha l’aria di misterioso e che questo linguaggio sia immediato è sicuramente discutibile. Possiamo certamente dire che ha tutta l’aria di un messaggio preparatorio… per cosa? Il Maestro dice queste cose prima della sua morte, ed è come se volesse in tutti i modi rendere meno tragico il distacco dai suoi.
I discepoli saranno tristi nel vedere il loro maestro soffrire e morire in quel modo appeso ad una croce, tristi e delusi ma “La vostra tristezza si cambierà in gioia!”. Si proprio così, perché la croce è “collocazione provvisoria” il finale di tutto è in mano al Padre, e sappiamo che la morte non è l’ultima parola.
L’ultima parola è risurrezione, vita! Aprici Padre buono la via della vita che Tu hai preparato per ognuno di noi!
Michele Tambellini, seminarista dell’arcidiocesi di Lucca.