“ Un poco e non mi vedrete più; un poco e mi vedrete ancora “.
Sembra che Gesu’ si metta a parlare per enigmi, mandando in confusione i suoi discepoli che, onestamente, gli dicono “ non comprendiamo quello che vuoi dire “.
A noi, che leggiamo oggi e….sappiamo come è andata, appare ovvio che Gesu’ stia parlando della sua morte e della sua Resurrezione ma, se ci mettiamo nei panni dei discepoli, dobbiamo prendere atto che era veramente complesso per loro comprendere un evento quale la Resurrezione.
Ma la pagina odierna è interessante, soprattutto, perché ribadisce un concetto fondamentale: il “ mondo “ ed i “ cristiani “ sono realtà antitetiche.
Cio’ è dimostrato dalle loro differenti reazioni alla “ morte “ e alla “ risurrezione “.
Il mondo, ed il suo padrone, il demonio, è felice della “ morte “ di Cristo e dei suoi testimoni nel tempo ( profeti, papi, sacerdoti illuminati ) perché, con essa, elimina coloro i quali possono annunciare e manifestare che le lusinghe da lui proposte sono false.
I cristiani sono invece tristi ( “ voi piangerete e gemerete “ ) perché si vedono privati di “ testimoni della luce “.
La Resurrezione, al contrario, è tremenda per il mondo perché dimostra la falsità di quanto lui propina.
Il mondo cerca di farti vivere “ senza Cristo “, presentandotelo come un “ morto “, un fallito fattosi appendere in croce; teme, al contrario, che si sposti lo sguardo sulla “ Resurrezione “ perché essa fa comprendere la “ temporaneità provvisoria e limitata “ della vittoria della morte, la quale, invece, viene sconfitta definitivamente.
Il Cristo risorto è un Cristo vivo.
Questo è pericoloso per il mondo.
Se Cristo è vivo c’è il rischio che la gente si converta e che non segua più le logiche demoniache ma quelle cristiane.
E, allora, a tutti noi, un richiamo: “ Svegliamoci, Cristo è vivo, operante, conversante, ha vinto definitivamente la morte “.
Che meraviglia.
Cosa aspettiamo ancora a mutare la nostra tristezza in gioia?
Buona giornata a tutti.