Venire portati nella comunione trinitaria. Questa è la via per amarci come fratelli. Dunque tendenzialmente, nei tempi e nei modi adeguati, che ognuno fin dalla scuola sia aiutato a maturare alla vissuta luce del proprio liberamente scelto credo religioso o filosofico da insegnanti di quella fede.
E poi possa anche vivere congrui momenti di incontro con chi la pensa diversamente. Non solo identità, non solo incontro. Strade che alla fine si spalleggiano nell’ostacolare la libera maturazione di ciascuno anche, allora, con la autentica partecipazione di tutti. La fratellanza umana, da sola, è ben delineata nella Bibbia per esempio nell’episodio della torre di Babele.
Il bene costruito senza libera apertura al trascendente, con un trascendente prefabbricato dagli uomini, diventa omologazione ma sotto questa apparente fratellanza covano tutte le conseguenze delle vie non libere e autentiche, la confusione delle lingue, la dispersione.
A cura di don Giampaolo Centofanti su il suo blog