“io vado al Padre”
Gesù prepara i discepoli ad un cambiamento nella loro relazione. Si allontanerà da loro e tornerà da suo Padre. È un passaggio forte e inaspettato che li rattrista molto. Ma Gesù li aiuta in questo passaggio difficile a cogliere le cose da un punto di vista diverso. Non devono guardare a loro stessi, alle loro aspettative, o lasciarsi prendere dal timore del “poi”. È un momento necessario della vita di Gesù, inevitabile, che ha ovviamente delle ricadute su tutti quelli che gli sono vicino e sulla comunità dei discepoli. Ma anche se è un passaggio doloroso occorre fissare lo sguardo sul fine che va al di là delle sensazioni del momento. L’allontanamento di Gesù rompe un equilibrio, ma non rompe la relazione, anzi la allarga perchè vi aggiunge la figura di suo Padre.
A volte la vita chiede di allontanarsi dai luoghi e dalle persone dove si è stati bene e si è fatto del bene. Ma non per questo tutto finisce. Quel bene fatto continua a rimanere nella vita e nel ricordo di chi lo ha sperimentato, e al contempo si apre un nuova pagina su altre occasioni di bene da poter ancora compiere.
In breve
Non puoi lasciarti legare dal ricordo del bene che hai fatto o dall’affetto di coloro a cui lo hai fatto. Se Il Signore nella tua vita ti chiede di compiere un bene più grande, renditi disponibile alla sua richiesta.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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