Ogni dono porta con sé una firma, visibile o nascosta, di chi ce l’ha regalato. Ieri si parava di questo: Gesù è la spiegazione vivente del Padre, è il suo volto, l’immagine accessibile dell’Inaccessibile. È quel presente che si fa presente a noi e rende presente il Padre nel tempo presente, nella storia, tra gli uomini, sulla terra, in carne ed ossa.
Per questo vedere Gesù è veramente vedere Dio; oggi l’Evangelo ci dice inoltre che accogliere Gesù è accogliere Dio. In quell’uomo, tutto Dio si spiega a noi e ci parla con parole umane, con le nostre parole che vengono riempite dal Suo Amore. Perché quell’Amore che regna tra il Padre e Gesù è anch’esso un dono vivo, divino: è Dio stesso. Gesù lo ha ricevuto: noi riceviamo non solo il dono che è Gesù, ma con Lui anche il dono che ci fa del loro Spirito. Gesù è il donatario che, facendosi dono, dona; così innesca la spirale del dono dello Spirito, quel dono da Lui ricevuto e da Lui ridonato. Grazie a quell’Amore intimo – che è Dio e ci risucchia in Dio – possiamo amarci davvero, possiamo mettere in pratica la Parola, possiamo essere Servizio.
E così, quando accogliamo e serviamo nell’amore chiunque Dio ci mandi sulla nostra strada, sappiamo che stiamo servendo e accogliendo un dono di Dio, e quindi Dio stesso che è quel dono. Il nostro servizio è quello di rendere visibile la Sua presenza amorevole in mezzo a noi, incarnata in noi. Siamo sacerdoti quando trattiamo ogni creatura con sacro rispetto, perché scopriamo che in quel dono c’è Dio.
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.