Signore, cosa siamo senza di te che hai dato la tua vita per amore nostro, che hai dato la tua vita per la vita del mondo? E quanto è forte oggi questa parola, “mondo”, così breve ma intensa, impregnata di tutte le nostre paure, ansie, scoraggiamenti, confusioni che stiamo vivendo in questo periodo?
Come è difficile, Signore, imparare a mantenere un cuore docile e aperto alla vita e alla speranza, in questo periodo in cui viviamo più intensamente la morte e la paura di non riuscire più a respirare, paura di perdere tutto e iniziare ad avere fame.
Ma tu sei risorto, Signore, ci hai mostrato con la tua vita, morte e risurrezione di che stoffa sei fatto e che stoffa vorresti che indossassimo. Sei uscito da quel sepolcro, da quel luogo di morte, e non ci hai abbandonati, sei tornato in mezzo a noi, a riaprire i nostri cuori e i nostri occhi, ad alimentare la nostra speranza e la nostra fame.
Anche oggi, Signore, ci ricordi come arrivare a te: avendo fame, una fame diversa che nessun pane impastato da uomo può saziare. Le nostre bocche e le nostre pance necessitano di un pane vivo, un pane vero, un pane che sazia per l’eternità.
E quel pane sei tu, Signore, che hai spezzato per molti e per molti continui a farlo, perché non manchi a nessuno. Come ci dici sempre: basta chiedere! Il tuo amore è così grande che non ti dimentichi di certo di noi.
Signore, fa’ che nella nostra fame di desideri e sogni impariamo a trovare te, nostra vera fonte di sazietà.
Rete Loyola (Bologna)