don Fulvio Capitani – Commento al Vangelo del 26 Aprile 2020

Quel forestiero che incrocia le nostre strade e i nostri cuori tristi

Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi «lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Giorno primo e ultimo, giorno radioso di Pasqua, ma si dipana lungo le strade della Giudea e del mondo.

Strade frequentate dai discepoli e da noi, presi a discutere sulle speranze e le attese andate deluse, con cuori e volti tristi, appesantiti e disorientati. Su queste strade cammina anche il Signore da «forestiero» che pone domande, che ci fa narrare ciò che ci accade e che portiamo dentro il cuore.

Le sue parole poi scuotono i nostri «speravamo», la nostra cecità e incapacità di intendere e leggere quello che ci accade! Gesù riprende il filo della Scrittura e ne tesse il senso che Dio vuole dare alla sua e nostra vita, nel suo intreccio di sofferenza e pienezza in esodo verso la gloria del regno.

Ma solo il desiderio di restare con lui quando le tenebre calano perché possa «spezzare il pane» e così riconoscerlo e avvertire che è lui a far ardere il nostro cuore.

Commento a cura di don Fulvio Capitani

Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs


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