Contemplare il Vangelo di oggi 25 Aprile 2020

Vangelo di oggi

25 Aprile: San Marco, evangelista

Commento: Mons. Agustí CORTÉS i Soriano Vescovo di Sant Feliu de Llobregat (Barcelona, Spagna)

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»

Oggi, ci sarebbe molto da dire sulla essenza del perché non risuona con forza e convinzione la parola del Vangelo, perché i cristiani osserviamo un silenzio sospettoso su ciò che crediamo, nonostante la chiamata alla “nuova evangelizzazione”. Ognuno farà la propria analisi e indicherà la sua particolare interpretazione.

Ma nella festa di San Marco, ascoltando il Vangelo e guardando l’evangelizzatore, non possiamo fare a meno di proclamare con sicurezza e gratitudine dov’è l’origine e in che consiste la forza della nostra parola.

L’evangelizzatore non parla così perché glielo raccomanda uno studio sociologico del momento, perché glielo detti una “prudenza” politica e nemmeno perché “nasce dal dire ciò che pensa”. Senza preamboli gli viene imposta una presenza e un mandato dall’esterno, senza coercizione, ma con l’autorità di chi è degno di tutto credito, “Vai in tutto il mondo e predica il Vangelo ad ogni creatura” (cf. Mc 16,15). Cioè, noi evangelizziamo per obbedienza, ma anche con gioia e fiducia.

La nostra parola, d’altra parte, non si presenta come una in più nel mercato delle idee e delle opinioni, ma ha tutto il peso dei messaggi forti e definitivi. Della sua accettazione o rifiuto dipendono la vita o la morte; e la sua verità, il suo potere di persuasione, arriva per la via testimoniale, ovvero, accreditato da segnali a favore dei bisognosi. Perciò è, propriamente, una “proclama” una dichiarazione pubblica, felice, emozionata, di un fatto decisivo e salvatore.

Perché, allora, il nostro silenzio? Paura, timidezza? Diceva San Giustino che “gli ignoranti e incapaci di eloquenza, persuasero con la virtù tutta l’umanità”. Il segno o miracolo della virtù è la nostra eloquenza. Lasciamo almeno che il Signore in mezzo a noi e con noi realizzi la sua opera «mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano» (Mc 16,20).

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